Sotto un cielo di stelle: un weekend stellare all’insegna della sensibilizzazione

Il 15 febbraio si è svolto l’evento “Sotto un cielo di stelle” a Pino Torinese, organizzato per sensibilizzare sul problema dell’inquinamento luminoso. Il pubblico ha partecipato con entusiasmo a una tavola rotonda e a un’osservazione guidata del cielo, scoprendo i danni dell’illuminazione artificiale e l’importanza di preservare il cielo notturno. Esperti hanno proposto azioni concrete per contrastare l’inquinamento luminoso. L’evento ha unito scienza, cultura e sensibilizzazione, con un messaggio di speranza per un futuro più sostenibile.

Come vi avevamo anticipato nel nostro precedente articolo, si è svolta come ogni anno l’iniziativa “M’illumino di meno” di Rai Radio2. Per l’occasione, quattro realtà si sono unite per mettere a punto un evento ad hoc sul tema dell’inquinamento luminoso: la Casa dell’Ambiente di Torino, Infini.to Planetario di Torino – Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari”, l’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino e l’Associazione “di tutti i colori” di Pino Torinese.

Sotto un cielo di stelle: riflessioni sull’inquinamento luminoso – questo il titolo dell’evento, ospitato a Infini.to – ha riscosso un grande successo, con un gratificante sold-out e con il pubblico che ha partecipato entusiasticamente alle attività proposte. Il desiderio di sensibilizzare, ed essere sensibilizzati, è evidente nella comunità torinese, che riconosce l’importanza di preservare il cielo notturno e promuovere stili di vita più sostenibili.

Momenti salienti e partecipazione attiva

Sabato 15 febbraio si sono tenute due attività in particolare che hanno fatto da focus dell’evento: la tavola rotonda nel pomeriggio e l’osservazione guidata del cielo la sera.

I primi a prendere la parola sono stati Eleonora Monge, della dirigenza di Infini.to, che ha portato i saluti istituzionali del Planetario e di Casa dell’Ambiente, Alessandro Sozzetti, direttore dell’Osservatorio Astrofisico, Alessandra Tosi, sindaca di Pino Torinese, e Laura Martini, sindaca di Pavarolo e in rappresentanza della Fondazione della Comunità Chierese.

A seguire, la tavola rotonda ha coinvolto esperti nel campo dell’inquinamento luminoso. Anna Pellegrino, professoressa del Politecnico di Torino, Daniele Gardiol, astronomo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, e Barbara Bordin, fondatrice dell’Associazione “di tutti i colori”, moderati da Davide Coero Borga di RAI Cultura e INAF, hanno approfondito i temi legati a questa problematica troppo spesso ignorata. Ve ne proponiamo qui alcuni che il pubblico ha particolarmente apprezzato.

L’illuminazione adattiva, ci spiega la professoressa Anna Pellegrino, è un sistema di illuminazione che regola automaticamente l’intensità e/o il colore della luce emessa in base alle condizioni ambientali circostanti, come la quantità di luce naturale disponibile, la presenza delle persone o l’orario. Questo tipo di illuminazione è, ad esempio, quello che la maggior parte dei dispositivi elettronici moderni possiede, che diminuisce automaticamente la luminosità degli schermi esposti al sole, o che attiva il “filtro luce blu” ad una certa ora della sera. “La luce blu ha come effetto quello di contribuire a sopprimere la produzione di melatonina del nostro corpo.” Continua la professoressa. “Questo ci aiuta a rimanere svegli durante il giorno, ma nelle ore serali e notturne un’esposizione eccessiva a questo tipo di luce rischia di prolungarne l’effetto, sregolando i ritmi sonno-veglia di cui abbiamo bisogno.” Si è poi discusso della possibilità di utilizzare questo tipo di illuminazione nelle strade delle città, adattandola alle reali esigenze in base alle condizioni ambientali, atmosferiche e al flusso di traffico.

Il dottor Daniele Gardiol, ha raccontato le attività di lotta all’inquinamento luminoso svolte nell’ambito dei progetti europei Starlight e Darkersky4ce, di cui è coordinatore. In particolare ha tenuto a ricordare ai presenti il valore culturale del cielo, tra le cui stelle vengono raccontate le storie e la mitologia delle civiltà. Pertanto è di grande importanza preservare la bellezza naturale del cielo stellato, che è ormai difficile riuscire ad apprezzare davvero, specialmente tra i palazzi delle città. Il cielo non è solo un elemento naturale “di sfondo”, ma anche un vero e proprio monumento culturale che parla di noi, del nostro passato e del nostro futuro.

A tal proposito, il celebre presentatore Davide Coero Borga ha parlato anche dell’astroturismo, un tipo di turismo (spesso e volentieri di tipo “eco”) che unisce la passione per l’astronomia alla scoperta di luoghi naturali particolarmente adatti all’osservazione del cielo. Gli “astroturisti” si recano in destinazioni lontane dalle luci artificiali delle città, dove l’inquinamento luminoso è ridotto al minimo, per godere della bellezza del cielo notturno e osservare fenomeni astronomici come stelle cadenti, pianeti, costellazioni, e – se il luogo e il tempo lo permettono – le aurore.

La signora Barbara Bordin, consigliere comunale di Pino Torinese, nel presentare il progetto “Buio, non ti temo”, ha ricordato agli spettatori che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare qualcosa per cercare di contrastare l’ulteriore dilagare dell’inquinamento luminoso. Piccoli gesti sostenibili che a lungo andare, se ripetuti da più persone e fino ad arrivare alle comunità cittadine, possono rendere più sano l’ambiente che ci circonda. “La paura atavica del buio porta ad una interiorizzazione della necessità di avere più luce, anche quando in realtà non ce ne sarebbe bisogno.”

Il progetto “Buio, non ti temo”, portato avanti dall’Associazione “di tutti i colori”, dall’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino e sostenuto dalla Fondazione della Comunità Chierese, mira proprio a coinvolgere cittadini, associazioni, enti locali, esperti ed appassionati, per accrescere la sensibilità sugli effetti negativi dell’inquinamento luminoso e per incoraggiare pratiche più sostenibili per ridurlo, prendendosi così cura del patrimonio naturalistico che il territorio della Collina di Torino offre (ricordando che fa parte della rete di Riserve della Biosfera MaB UNESCO).

La seconda attività, molto attesa, è stata l’osservazione guidata del cielo notturno, ad occhio nudo e tramite telescopi, che ha permesso ai partecipanti di apprezzare la bellezza del cielo stellato privo di interferenze luminose. Un’esperienza che ha emozionato tutti, adulti e bambini, anche grazie alla favorevolissima posizione dei pianeti Marte e Saturno, e della costellazione di Orione.

Purtroppo non disponiamo dei potenti mezzi del Planetario…ma riuscite a riconoscere Saturno e Orione?

Durante tutto il fine settimana, il pubblico ha potuto assistere a spettacoli live all’interno del Planetario, approfondendo i temi legati all’astronomia e all’inquinamento luminoso.

Un messaggio condiviso e un futuro più sostenibile

Il grande coinvolgimento dei cittadini ha dimostrato quanto sia sentita la riflessione sull’impatto delle luci artificiali e sull’adottare soluzioni che possano preservare la bellezza del nostro cielo e la biodiversità degli ecosistemi. L’evento ha creato un’importante occasione di confronto tra esperti, istituzioni e cittadini, promuovendo l’attuazione di scelte più consapevoli per ridurre l’inquinamento luminoso.

La collaborazione tra le realtà locali ha dimostrato che è possibile unire cultura, scienza, sensibilizzazione ed intrattenimento per affrontare le sfide ambientali, spiegando come anche piccoli cambiamenti nelle abitudini quotidiane possano avere un grande impatto sulla nostra qualità della vita.

Il fine settimana di Pino Torinese è stato un successo che ha ispirato tutti a contribuire, ciascuno con il proprio piccolo gesto, a un mondo meno illuminato e ad un futuro più luminoso.