50.000 euro raccolti attraverso una campagna di crowfounding che ha coinvolto più di 800 finanziatori e che ha ricevuto già 486 richieste di acquisto in prevendita.

No, non si tratta del lancio dell’ultimo modello di smartphone o dell’integratore bevuto dalle influencer più seguite, bensì del Manuale di Progettazione in Permacultura di Bill Morrison, finalmente tradotto anche in italiano.

Presentazione manuale di permaculturaLa realizzazione di quest’opera, a tratti utopica, è da attribuirsi a Ignazio Schettini e ai ragazzi che insieme a lui fanno parte dell’associazione Mediperlab – Permacultura Mediterranea. Oggi erano presenti qui alla Casa dell’Ambiente di Torino per presentare il risultato di due anni e mezzo di lavoro e avere l’opportunità di consegnare le prime copie del volume a coloro che hanno creduto e investito in loro sin da subito.

La platea dei partecipanti alla presentazione, inserita all’interno del ricco programma di Terra Madre – Salone del Gusto 2018, è davvero eterogenea: gli addetti ai lavori siedono con la propria esperienza di fianco a ragazzi alle prime armi, che vorrebbero iniziare a capire come poter creare il proprio orto, coltivato attraverso i precetti di questa tecnica che affascina chiunque vi entri in contatto.

Presentazione manuale di permaculturaA prendere la parola, oltre ad Ignazio Schettini, barese doc, che dopo la laurea in Agraria ha avuto la possibilità di lavorare fianco a fianco con Morrison in Australia, ci sono anche due dei quattro revisori a cui va attribuito il merito di essere riusciti a mantenere immutata la forma del messaggio, adattandolo con eleganza nella nostra lingua.

Dietro le loro facce sorridenti e soddisfatte si nascondono però mesi di nottate passate in bianco a discutere della scelta anche solo di una singola parola, piuttosto che al telefono con l’ennesimo tecnico che facesse chiarezza o aumentasse la confusione su uno degli argomenti che compongono i 14 capitoli del manuale.

Nel racconto di questo progetto si inserisce anche la testimonianza di un ospite d’eccezione, Jhon Button, permacultore australiano, ormai naturalizzato pimontese, e tra i primi estimatori del lavoro di Bill Morrison, conosciuto sotto un albero di avocado all’interno della sua food forest; foresta alimentare, questa la traduzione in italiano, al cui interno le diverse piante vengono disposte e fatte crescere in modo da poter avere una produzione differenziata in ogni momento dell’anno. Come Button tiene a sottolineare:

In natura non bisogna chiedersi se un’azione sia giusta o sbagliata, ma quali conseguenze comporti: se favorisca la nascita di nuove opportunità o viceversa la ostacoli. Questo deve essere uno dei principi alla base della permacultura”.

Presentazione manuale di permaculturaLe tre presentazioni in programma si susseguono l’un l’altra, con una bella affluenza di pubblico e domande, ciliegina sulla torta di un progetto vincente che rappresenta solo il punto di partenza di un viaggio tutto da scrivere.

Ecco allora che in conclusione, dopo tutto questo sentir parlare di permacultura, sembra quasi di scorgerne i principi anche nel lavoro dei ragazzi di MediPerLab: individui diversi per origine e formazione che come piante appartenenti a famiglie differenti, uniscono le proprie competenze trovando la sinergia giusta per lavorare in equilibrio e nel rispetto gli uni degli altri, senza prevaricare e chiedendosi costantemente non cosa questo progetto può dare loro, ma cosa loro possono offrire a questo progetto. Esattamente come insegna la permacultura.