Le principali realtà del territorio relative all’economia sostenibile erano presenti per questa due giorni durante il weekend del 25-26 maggio, in viale Ottavio Mario Mai dietro al Campus Luigi Einaudi. Laboratori di riutilizzo, produttori di birre artigianali e mirtilli a km0, sino ad associazioni come Acmos che portano avanti messaggi di libertà e convivenza comunitaria. Musica e talk. Il tema principale di questa edizione era il seguente: per ogni singolo cambiamento pratico delle attività quotidiane, grande o piccolo che sia, sono necessari prima di tutto una presa di coscienza e un cambio di mentalità. Potevamo mancare?
Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare. – Andy Wharol
C’eravamo anche noi! Casa dell’Ambiente e le sue riviste erano presenti e hanno diffuso il verbo dell’educazione ambientale, tramite .eco, il pianeta azzurro e la collana del faro. Il pubblico si è incuriosito e ha chiesto più informazioni, sintomo di una comunità che vuole informarsi; ancora meglio se l’informazione è di qualità in un mondo sempre più contaminato da notizie flash o lampo che prendono il tempo che trovano!
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso. – Jpsé Ortega y Gasset
Un’iniziativa riuscita e che ha sicuramente lanciato un messaggio importante: quello di non sprecare perché le risorse non sono infinite e si può sempre dare nuova vita a qualcosa che pensavamo fosse arrivato alla fine del suo ciclo di utilità. Questo e molto altro è stato il festival della sostenibilità, una collaborazione che non può che essere un punto di partenza per eventi futuri.